ALIMENTAZIONE NATURALE
La dieta è il cardine della
terapia in qualsiasi malattia che colpisce
il fegato. L'alimentazione del nostro tempo è
caratterizzata da una
scarsa qualità organolettica (cioè di sapore, odore,
colore ecc..) del
cibo, accompagnata da una forte riduzione della presenza
di fattori
vitali come le vitamine, i sali minerali, gli ormoni
vegetali, gli enzimi...
A queste deficienze, conseguenza delle profonde
manipolazioni
operate sul cibo dall'industria alimentare, ma derivanti
anche dai
metodi "chimici" di coltivazione e di
allevamento, si aggiungono gli
eccessi che caratterizzano la nostra tavola: mangiamo
troppi grassi
e troppe proteine soprattutto di origine animale, troppi
zuccheri
raffinati ed anche troppo sale raffinato.
Le conseguenze di questo tipo di alimentazione non
equilibrata,
sia in senso qualitativo che quantitativo, non si sono
fatte
attendere, infatti, negli ultimi decenni sono aumentate a
dismisura
le malattie degenerative e dismetaboliche (cancro,
ipertensione,
infarto, diabete, arteriosclerosi, ipercolesterolemia,
cirrosi epatica
ecc....) che costituiscono ormai la principale causa di
morte.
La proposta di un'alimentazione che sia curativa, ma che
svolga
anche una funzione come valido presidio preventivo nei confronti
delle malattie, deve tenere conto dei seguenti criteri-guida.
- Riduzione drastica delle proteine
animali (come
per esempio: la
carne, le uova e i formaggi) che dovranno essere presenti
in un solo
pasto durante la giornata e che dovranno essere alternate
con
alimenti vegetali con un buon contenuto proteico come i legumi
(fagioli, lenticchie, ceci, piselli, fave) e la frutta
oleosa (mandorle,
nocciole, noci, pinoli).
- Riduzione drastica dei grassi
animali a
favore dell'olio extravergine
di oliva.
- Introduzione dei cereali completi (riso
integrale, fiocchi d'avena,
miglio, semolini, pasta scura ecc...) per sostituire
gradatamente l'uso
dei cereali raffinati, cioè privati del germe, della
crusca, ma anche
impoveriti nel contenuto proteico e minerale.
- Eliminazione il più possibile accurata
di tutti i cibi che contengano additivi, conservanti, coloranti (tutte sostanze che devono
essere
metabolizzate ed eliminate a opera del fegato, quindi
tossiche in
primo luogo per quest'organo) e conseguente ricerca di
alimenti
prodotti con metodi biologici e lavorati con sistemi
naturali.
- Consumo quotidiano in discreta quantità (maggiore
d'estate e
ridotta d'inverno) di verdure
crude di stagione, preferibilmente
come antipasto, a pranzo e a cena.
- Utilizzo del sale marino
integrale al posto del sale raffinato, e contemporanea rieducazione del gusto nel senso di
apprezzare,
anche con un'adeguata masticazione, il sapore del cibo al "naturale"
e non sistematicamente coperto da un'eccessiva salatura.
fonte:
dott.ssa Silvia B. (dietologa e nutrizionista clinico ospedaliero -
deceduta nel 2004)
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