INFORMAZIONI GENERICHE
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DEFINIZIONE DI EPATITE C -
L'epatite
C (HCV) la cui scoperta risale al 1989, per merito del
Dott. Choo della Chiron Corporation, è un piccolo virus appartenente alla
famiglia delle Flaviviridae (genere Hepacivirus), che determina una progressiva e lenta distruzione delle cellule
del fegato ed ha diversi gradi di evoluzione.
Circa il 15% dei soggetti che vengono infettati
guariscono
spontaneamente; il 25% produce una malattia asintomatica
con
persistente normalità delle transaminasi e lesioni
istologiche al fegato
solitamente molto modeste.
Si può affermare perciò, che complessivamente circa il
40% dei
soggetti guarisce, oppure va incontro ad una forma
benigna di
epatite.
Il rimanente 60% tende alla cronicizzazione, il 40% dei
quali, manifesta lesioni epatiche necro-infiammatorie moderate
con una
minima fibrosi, di cui l'esito a lungo termine non è
nota, ma è
probabile che non vi sia una progressione della malattia.
A favorire la cronicizzazione dellinfezione,
contribuiscono labuso di
alcool, l'essere stati contagiati in età inferiore ai 40
anni, il sesso maschile e la contemporanea infezione con
il virus dellepatite B
(HBV) o con l'aids (HIV).
Il rimanente 20% dei pazienti con epatite cronica virale sviluppa lentamente, ma inesorabilmente in soli 10-20
anni una cirrosi epatica
e il 3-4% di questi ultimi avranno purtroppo una fine
infausta per
insufficienza epatica, se non preventivamente inseriti
nella lista per i
trapianti, lista alla quale non tutti i pazienti possono
accedere, in
quanto oltre ad essere compatibili con l'organo donato,
dovranno
avere un'età non superiore ai 60 anni.
- PREVENZIONE FAMILIARE -
La
convivenza familiare con un malato depatite C non
è problematica
ma è consigliabile usare
determinate precauzioni igieniche sanitarie
delle quali facciamo un breve elenco:
Evitare
di usare gli stessi oggetti utilizzati dal
malato, in particolare:
rasoi, forbicine, lamette, siringhe, pettini, spazzolini da denti
ecc.;
Utilizzare
set da bagno personale;
Per
i bucati della biancheria intima o in ogni caso dindumenti
macchiati di sangue, usare appositi
disinfettanti; in caso
dinfortunio, considerata lelevata
contagiosità del virus,
evitare di venire a contatto con indumenti
eccessivamente
macchiati di sangue, i quali, dovranno essere
eliminati,
per evitare possibili contagi;
Nei
rapporti sessuali è preferibile usare il
profilattico, in quanto
i dati attuali sono riferibili al 5% di
contagiosità.
- GRAVIDANZA -
Nelle
donne in gravidanza, portatrici croniche del virus, si
possono
verificare i seguenti casi:
Trasmissione
passiva al neonato dellanticorpo anti-HCV, quindi, alla nascita risulterà positivo; questo
non significa che
sia stato infettato perché questo anticorpo
tende a scomparire
definitivamente entro il 1° anno di vita, quindi
è necessario il
controllo pediatrico trimestrale fino alla
scomparsa
dellanticorpo.
Linfezione
del bambino, al momento della nascita, è un evento
rarissimo che riguarda il 5% circa dei neonati
nati da madre anti-HCV positiva.
Durante
la gravidanza si consiglia di evitare una terapia antivirale o comunque da valutare con lepatologo.
Lallattamento
è sconsigliato, in quanto il virus è presente,
seppur in quantità minime, nel latte materno; in ogni caso la situazione sarà valutata dal pediatra.
- COINFEZIONE CON HIV -
Data l'alta affluenza di e-mail
pervenute ad Help EpatiC, riguardante
la coinfezione di malati positivi all'AIDS (HIV) con
epatite cronica di
tipo C (HCV) abbiamo deciso di inserire in questa pagina, alcune
nozioni basilari riguardanti questa coinfezione.
Ribadiamo che pur non essendo medici, queste informazioni
le abbiamo tratte dai numerosi convegni o dibattiti ai quali
abbiamo
partecipato.
Alcuni
studi avrebbero dimostrato una maggiore trasmissione per
via
sessuale di HCV da parte di soggetti HIV positivi. Anche
se i dati
emersi sono ancora contrastanti, pare che la presenza di
coinfezione
HCV-HIV ponga i pazienti a maggior rischio di sviluppare
gravi
patologie di malattia epatica fino all'insufficienza
funzionale
conclamata (con il conseguente trapianto d'organo).
Pare che l'insufficienza epatica da HCV in soggetti con
HIV positivi sia
più frequente nei soggetti infettatisi con il virus C da
oltre 10 anni
oppure in quei soggetti che presentano un ridotto numero
di linfociti
(tipo CD4+).
E' stato rilevato che la risposta globale al trattamento
con interferone è minore nei soggetti HIV positivi,
soprattutto in presenza di deficit marcati della funzione immunitaria.
Milioni di persone nel mondo hanno
contratto il virus HIV ed epatiti, in
particolare quella di tipo C durante trasfusioni di
sangue.
In Italia, secondo il parere di associazioni competenti,
dal 1992
al 2000 sarebbero circa 1300 le persone decedute per aver
contratto virus durante le trasfusioni:
634 colpite da Hiv e 651 infettate dal virus dell'epatite
C.
- CURE TERMALI -
Durante e
dopo la terapia interferonica è consigliabile effettuare
dei
cicli di cure termali, usufruibili presso le Terme di
Chianciano per tutti i malati epatici con diagnosi di epatite cronica attiva.
Chiaramente non risolvono il problema dell'epatite, ma
permettono la
disintossicazione dai cicli di terapie effettuate per la
cura della
patologia.
La fangoterapia in regione epatica, presso lo
stabilimento termale
Sillene e la cura idropinica chiamata "acqua santa"
presso lo
stabilimento termale di Chianciano, danno un beneficio
notevole
contribuendo ad attenuare l'infiammazione del fegato, che
per
mezzo dell'acqua bicarbonato solfato calcica, stimola la
produzione
della bile da parte del fegato e il suo deflusso
attraverso la via
biliare, determinando la contrazione della colecisti e il
passaggio della
bile nell'intestino, migliorando la funzionalità
digestiva e favorendo l'eliminazione delle sostanze dannose dall'organismo.
La cure termali sono convenzionate con il sistema
sanitario nazionale, e pagando il ticket si ha diritto a
12 giorni di terapia idropinica e 6
fanghi o bagni termali.
Ovviamente a tale cura, si accede solo dopo la visita
effettuata da
un epatologo del centro termale, che in base alle
condizioni di salute
del paziente stabilirà le dosi giornaliere d'assunzione
dell'acqua,
rigorosamente a digiuno e l'effettiva necessità di
fanghi o bagni
termali.
Le terme di Chianciano, sono situate in Toscana, in
provincia di Siena
(quasi a confine con la vicina Umbria, a soli km.70 da Perugia).
La stazione termale è circondata da colline boscose,
ricca di parchi
stupendi, dotata di un ottimo clima (mezzo montano) che
non
conosce inquinamento.
Dopo aver effettuato le terapie termali potrete visitare
belle città
d'arte come Firenze, Siena, Montepulciano e molte altre
cittadine
storiche, degne di una visita.
All'interno del parco termale "Acqua Santa e Fucoli",
sarete allietati
da vari intrattenimenti, come per esempio, concerti di
musica classica
o moderna, spettacoli, manifestazioni varie, convegni e
dibattiti sulle
patologie epatiche ecc...
Per ulteriori informazioni, potrete telefonare al numero:
0578/68411
oppure visitare il loro sito:
www.termechianciano.it
Fonte
primi 4 argomenti: enciclopedia medica "La Repubblica".
Nota finale sulle terme: Max.
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