LA TESTIMONIANZA DI ANGELA
Nel Luglio 2005 ho dovuto
sottopormi ad una litotrissia renale per un calcolo in day ospital
presso l'ospedale della mia città. Prima dell'intervento mi hanno
fatto tutti i prelievi di routine e dopo due giorni ho fatto la
litotrissia. Verso i primi di settembre 2005 mi recai al prescritto
controllo e, mentre aspettavo il mio turno, l'infermiere nel prendere
la mia cartella clinica mi guardò serio e preoccupato e mi disse: "ma
lei lo sa' di essere positiva all'HCV?" Allarmata dissi: "no, cos'è?".
Non sto a commentare questa cosa: nessuno aveva guardato prima le mie
analisi!!! Insomma, mi feci spiegare cosa fosse e l'urologo mi fece
fare un ulteriore prelievo per l' rna qualitativo e quantitativo.
Il responso, dopo lunghi 20 giorni, fu che avevo un'epatite C attiva
con una carica virale media e genotipo 2C.
L'urologo richiese la consulenza ( lo fece perchè avevo aperto il day
hospital) del reparto malattie infettive.
Come l'avevo preso? Mi ricordai di una trasfusione fatta nel 1985 in
occasione di un intervento per calcolo renale (sempre sti calcoli!!)
ma possibile!! se ne accorgono solo ora?
E se così fosse anche mia figlia? Lei è nata nel 1988 potrei averla
contagiata!! Questo pensiero mi diede il panico....ero terrorizzata
per lei e il mio futuro mi appariva pieno di sofferenza.
Dopo due giorni mi recai in reparto e trovai una dott.ssa molto
rassicurante che mi disse che il mio fegato stava bene (avevo portato
tutte le analisi fatte in day hospital), i valori tutti normali ma
che, avendo un genotipo "buono" e facilmente aggredibile mi
consigliava di sottopormi a cura con interferone + ribavirina e avrei
avuto l'80% di probabilità di far fuori il virus; il protocollo per il
mio genotipo prevede sei mesi di cura: 1 iniezione a settimana di
interferone e capsule di ribavirina tutti i giorni.
Le chiesi gli effetti collaterali della cura e mi rispose: "febbre
nelle 24 ore dopo, dolori muscolari che sarebbero passati con la
tachipirina, prurito, rush cutaneo e forse anemia ma non è detto, le
reazioni sono molo soggettive".
Sarei stata monitorata ogni settimana il primo mese e mensilmente
successivamente. Alla fine, feci la domanda che più mi sconvolgeva:
mia figlia (anche se mi ero documentata e le probabilità di
trasmissione, avevo letto, erano bassissime).
Mi sentii confermare la bassa percentuale, ma anche consigliare di
farle fare il test hcv. Sconvolta, mi sono presa alcuni mesi di tempo
per controllare mia figlia, accettare la brutta notizia e caricarmi
per combattere.
Gli esami di mia figlia diedero esito negativo e respirai di sollievo
(ora potevo pensare a me).
A gennaio 2006 tornai dalla specialista dicendole di essere pronta.
Feci tutti gli esami necessari: prelievi per studio sistema
immunitario e tiroide, per condizioni generali, esame urine,
elettrocardiogramma.
Al loro ritiro la dott.ssa mi fa' la prescrizione : peghintron 80mg e
4 capsule di rebetol al giorno ( 2 dopo colazione e 2 dopo cena - ogni
12 ore).
Il 17 febbraio 2006 (venerdì) alle ore 16,00, mi recai tremante e
pronta a tutto in reparto per la prima iniezione che mi fece lei per
le prime 3 o 4 settimane.
La reazione alla prima iniezione non è stata esagerata:
dopo 4 ore brividi e dopo un po' febbre a 37,5 che è salita a 38° 24
ore dopo.
La domenica ero ancora spossata, ma stavo già meglio; il lunedì sono
andata al lavoro senza grossi problemi.
Alla fine del primo mese risultavo già negativizzata!! evviva!
Durante i primi tre mesi andò così ma senza febbre (mi sarà veuta 3 o
4 volte durante i sei mesi) tranne qualche piccolo problema: dopo due
mesi facendo la visita di controllo, la dott.ssa mi riscontrò la
pressione leggermente alta e i battiti cardiaci a 120. Richiese la
consulenza cardiologica e mi monitorarono con l'holter.
Da quel giorno, iniziai a prendere un betabloccante per abbassare i
battiti cardiaci e la pressione.
Poi fu la volta della vista: ogni tanto, durante la giornata, vedevo
appannato e facevo fatica a mettere a fuoco, dopo un po' però passava.
L’epatologa mi consigliò una visita oculistica che mi rassicurò :
retina a posto, pressione oculare normale e attribuisse il fastidio
alle mucose secche.
Mi prescrisse le lacrime artificiali e andai avanti.
Prima del terzo mese mi sentii dei fastidi alla gola e un malessere
generale: facevo fatica ad ingoiare. Consulto la dott.ssa che sospetta
una tiroidite.
Subito mi fa un prelievo per calcolare il dosaggio degli ormoni
tiroidei: tsh -t3 - t4 e autoanticorpi. I valori però risultano
normali ed io nel frattempo sto meglio.
Al terzo mese, risulto ancora negativa e tutti gli altri valori
risultano nella norma.
Dopo il terzo mese inizio a perdere i capelli e ad avere malessere
generale: spossatezza, gonfiore generale, un mal di testa che non mi
dava tregua, mestruazioni irregolari che mi "stremavano". I prelievi
periodici comunque davano risultati ottimi: transaminasi normali (sono
sempre stati normali prima e durante la terapia) niente anemia,
emoglobina un po' abbassata (13) ma nella norma (pare ne avessi
tanta), leggero calo dei globuli bianchi.
Al quarto mese i miei capelli cadevano “a pioggia” e andai in crisi:
se andava avanti così, li avrei persi tutti!
Non potevo chiamare la dott.ssa perchè era in ferie e andai, di mia
iniziativa, da un bravo dermatologo che mi diede una cura per a base
di fiale, da assumere per via orale.
Dopo quindici giorni dall’inizio cura per i capelli non vidi
miglioramenti e miei capelli (i pochi rimasti) non potevano neanche
essere chiamati tali.
Mi feci forza e chiamai la dott.ssa al cellulare (Lei prima mi aveva
rassicurato che non sarebbero caduti tutti), allora La dott.ssa si
allarmo' e mi disse di sospendere per 3 giorni la terapia (nel
frattempo lei sarebbe tornata) perchè voleva farmi un prelievo e
controllare i valori dell'emocromo - nel frattempo mi disse di
prendere subito l'acido folico).
Al suo ritorno, mi fece il controllo e disse che era a posto e mi
esorto' a continuare, pur sapendo quanto per una donna fosse pesante
accettare di perdere i capelli.
Ripresi la cura e mi rassegnai a sopportare tutto questo: guarire era
più importante!! Nel frattempo la caduta dei capelli diminuì (la cura
stava facendo effetto) ma io stavo malissimo: non riuscivo più
riprendermi dopo l'iniezione settimanale e stavo ancora male quando
era già ora di rifarla, ma mancava solo un mese e “strinsi i denti”:
ero gonfia...i miei lineamenti irriconoscibili...
Il 2 agosto faccio l'ultima iniezione e dopo 3 giorni sospendo anche
la ribavirina. Continuavo a stare malissimo.
Il 9 agosto faccio i controlli di fine cura: esame urine,
emocromocitometrico, transaminasi, glicemia, tsh, viremia ecc...
Dopo qualche giorno mi telefona la dott.ssa informandomi che il tsh
era alto e sarei dovuta andare a fare un altro prelievo (t3 e t4 e
autoanticorpi) e che avrebbe richiesto la consulenza
dell'endocrinologo. Ecco perchè stavo così male!!
Il 18 agosto faccio la visita dall'endocrinologo, che mi conferma di
avere un ipotiroidismo di tipo autoimmune a causa dell'interferone.
Mi fece anche l'ecografia, che mostrava la tiroide infiammata, ma
senza noduli e mi prescrisse la tiroxina da 75mg (1 al giorno al
mattino a digiuno) e controllo dopo 2 mesi.
C'è però da considerare che mio padre soffre di ipotiroidismo
autoimmune da molto tempo, ed è probabile che ci sia familiarità e
predisposizione da parte mia.
Dopo 15 giorni dall’inizio terapia con la tiroxina inizio a stare
meglio.
La viremia fatta a fine terapia ha dato ancora esito negativo.
Attualmente, dopo alcuni mesi dalla fine terapia, ho appena rifatto i
controlli (emocromo, transaminasi e tsh - t3 - t4) e sono risultati
nella norma. Ogni tanto combatto ancora con la caduta dei capelli, che
specie in autunno tendono a cadere di più, ma sò che piano piano
torneranno folti come prima, basta solo avere pazienza. Invece per
l'ipotiroidismo mi hanno detto che potrebbe passare da solo ma occorre
circa un anno di tempo dalla fine cura interferonica.
La spossatezza si attenua sempre di più.
Insomma, sono contenta e spero di non avere sorprese ai prossimi
controlli.
Incrocio le dita e mi riservo di gioire rumorosamente al sesto mese di
fine cura, qualora i risultati fossero ancora negativi.
Angela.
N.d.R: La
Friend Angela non fa più parte della nostra comunità virtuale
e risulta una pregressa malata. |