AUMENTO DELLA CIRROSI EPATICA IN ITALIA.
Oltre 50.000
italiani muoiono annualmente per cirrosi epatica conseguente a
infezione virale cronica o ad altri fattori
Un’occasione per fare il punto sulle più innovative tecniche
diagnostiche non invasive e per prendere in esame i dati sulle
malattie del fegato in Italia: cento tra medici e specialisti toscani
si sono dati appuntamento a Firenze per un incontro organizzato
proprio dall’U.O. Formazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
Careggi.
Oltre cinquantamila sono i decessi che annualmente si registrano nel
nostro Paese per cirrosi epatica conseguente a infezione virale
cronica o ad altri fattori e che rappresentano il 3% della popolazione
italiana; in aumento anche i casi di carcinoma del fegato: “per questi
motivi riteniamo necessario monitorare l’evoluzione delle epatiti in
modo esauriente con sistemi che consentano di esaminare, in modo non
invasivo, anche pazienti con cirrosi non scompensata” ha spiegato il
professor Massimo Pinzani dell’Università di Firenze, coordinatore
dell’incontro toscano.
Innovazione con percorsi diagnostici individualizzati per il malato di
epatite cronica virale, la progressione della malattia nella
steatoepatite non alcolica, le nuove acquisizioni nella diagnostica
non invasiva sono stati i temi al centro del meeting fiorentino che ha
visto protagonista, tra le altre, l’analisi dell’elastografia epatica:
una tecnica che consiste nell’applicazione di un’onda elastica sulla
parete toracica e diretta verso il fegato. La consistenza dell’organo
stesso viene valutata, così, attraverso il ritorno dell’onda; più il
fegato risulta indurito, più la malattia dovrebbe essere evoluta verso
la cirrosi. Sia l’elastografia che l’uso di marker biologici
affiancheranno la biopsia epatica, ritenuta ancora oggi un efficace
strumento per la diagnosi delle malattie epatiche croniche.
Fonte:
MFL
(12/07/07).
|