LA CIRROSI EPATICA
E' una malattia del fegato causata
da un danno cronico alle sue cellule. Strati di tessuto fibrotico-cicatriziale
interrompono la struttura interna del fegato. Le cellule sopravvissute si
moltiplicano formando noduli di rigenerazione (isole di cellule vive
separate da tessuto cicatriziale). Poichè questi noduli vengono
irrorati in modo inadeguato dal sangue, la funzionalità del fegato
diminuisce gradualmente: per esempio il fegato non è più in grado
di eliminare efficacemente le sostanze tossiche dal sangue.
L'alterazione e la fibrosi del fegato provocano
ipertensione portale, cioè elevata pressione del sangue nelle vene che dall'intestino
e dalla milza vanno al fegato, con possibili gravi complicanze.
CAUSE:
La causa più frequente di cirrosi è l'elevato consumo
di alcool ed il rischio è in rapporto più con la quantità che con il
tipo di alcool ingerito e secondo una statistica recente, pare che le donne siano
più predisposte rispetto agli uomini.
Altra frequente causa è la cronicizzazione di un'epatite
virale (B o C) che pare essere più frequente in Africa e nel Medio ed Estremo
Oriente.
In genere prima che compaia la cirrosi si manifesta un particolare stato infiammatorio del fegato definito "epatite
cronica attiva".
Altre cause più rare di cirrosi possono essere causate
da malattie ed anomalie delle vie biliari che possono determinare cirrosi biliare
primaria o secondaria, emocromatosi (caratterizzata da
notevole assorbimento di ferro) malattia di Wilson (notevole
aumento e assorbimento di rame); la fibrosi cistica (in
cui i dotti biliari vengono ostruiti da muco appiccicoso); e anche cirrosi cardiaca (in
cui lo scompenso cardiaco provoca congestione del fegato, causa
il prolungato ristagno del sangue).
SINTOMI E SEGNI:
La cirrosi allo stadio iniziale può non presentare alcun
tipo di sintomo e di conseguenza essere scoperta casualmente durante un'
esame del sangue o attraverso la biopsia epatica.
I sintomi si evolveranno poi in lieve ittero, edema,
confusione mentale, ed ematemesi (vomito sanguigno).
Le complicanze associate alla
cirrosi sono quattro:
l'ascite (raccolta di liquidi nella
cavità addominale, può essere determinata dal basso livello di proteine nel sangue
e
dall'elevata pressione sanguigna nelle vene che portano al fegato.
le varici esofagee
(tale pressione
specificata prima, genera delle varici esofagee di varie entità, che ingrossandosi
provocano l'ingrossamento delle vene della parete dell'esofago e
poi se non cauterizzate celermente, possono rompersi provocando
vomito sanguigno.
la confusione mentale e il coma, possono essere originati
dall'accumulo nel cervello di scorie tossiche, che in genere verrebbero trasformate e inattivate da un fegato sano.
l'epatoma
è un tumore primitivo
delle cellule epatiche che complica l'epatite cronica associata a cirrosi.
TERAPIA:
La cirrosi può essere trattata rallentando il processo
che danneggia le cellule epatiche, innanzitutto si procederà ad eliminare
completamente dalla dieta, qualunque tipo di bevanda
alcolica, compreso il bicchiere di vino ai pasti.
L'ascite sarà controllata mediante la somministrazione
di diuretici che accrescono la produzione di urina e riducendo anche
il consumo di sale.
Le varici esofagee sanguinanti potranno essere richiuse mediante una tecnica di cauterizzazione iniettando cioè un
liquido che occlude le vene colpite attraverso l'uso del gastroscopio,
utilizzando una tecnica usata esclusivamente in ambiente ospedaliero, day
hospital.
Invece la pressione delle vene potrà essere ridotta con
un intervento di derivazione chiamato (shunt) che devia il
flusso del sangue fuori dalle vene congestionate e dilatate.
La confusione, encefalopatia epatotossica, potrà essere alleviata con misure che riducono il livello delle scorie tossiche
e di altre sostanze circolanti nel sangue. Tra queste, saranno di notevole
ausilio la riduzione della quantità di proteine presenti
nell'alimentazione e la somministrazione di una
particolare terapia antibiotica per ridurre il numero di batteri presenti
nell'intestino.
In alcuni casi, ove possibile, l'unica terapia di
guarigione a lungo termine, rappresenta solo il TRAPIANTO
DI FEGATO.
Fonte: enciclopedia medica "La Repubblica".
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