COMBINAZIONI ALIMENTARI PARTE I°
In una corretta ed equilibrata
alimentazione va aggiunta particolare attenzione alla necessità di rispettare le esigenze
digestive di ogni cibo. Si tratta, di rispettare le combinazioni alimentari
corrette; il problema nasce dal fatto che non tutti gli alimenti
sono digeriti negli stessi tempi e con le stesse modalità.
Nella bocca, nello stomaco e nell'intestino tenue si
trovano sostanze particolari, dette enzimi, che agiscono rompendo i legami
chimici fra i diversi costituenti del cibo.
Gli enzimi sono molti e specifici ed agiscono su un solo
tipo di cibo e non su un altro.
Ad esempio: l'enzima che agisce sugli amidi (amilasi) non
è in grado di aggredire le proteine, per le quali è invece previsto
un enzima apposito (proteasi).
E' inoltre importante il grado di acidità dell'ambiente
nel quale avviene la reazione chimica: gli enzimi pancreatici
lavorano in condizioni ottimali in ambiente alcalino e non in
ambiente acido ecc..
Da queste brevi considerazioni di fisiologia nasce
spontanea la necessità di combinare gli alimenti di un pasto tenendo
conto non solo del gusto e delle proprie golosità, ma anche delle ESIGENZE
DIGESTIVO-ENZIMATICHE DEI DIVERSI CIBI, in
modo che
l'utilizzazione degli stessi possa essere ottimale.
Se questo non avviene (ed è quello che di norma accade durante la digestione dei pasti usuali, composti da primo,
secondo e frutta), i residui dei cibi non ben digeriti innescano inevitabilmente dei
processi fermentativi e putrefattivi con sviluppo di gas
(meteorismo intestinale) o di altre sostanze tossiche come per
esempio: l'ammoniaca, acido acetico, acido lattico ecc..).
Queste tossine sono, almeno in parte, riassorbite (specialmente
se associata vi è anche la stitichezza); la conseguenza sarà
il conseguente indebolimento delle difese organiche con
successiva maggior frequenza di malattie come: faringiti,
tonsilliti, bronchiti, otiti, cistiti, vaginiti e presenza costante di segni di cattiva
digestione come: cefalea, bocca impastata, gonfiore addominale e
sonnolenza.
Il
FEGATO,
in questa situazione, rimane indubbiamente
sottoposto a sforzi notevoli, soprattutto nell'attività di
detossicazione e di svelenamento sforzi che ne possono fiaccare la resistenza.
Potrà sembrare a questo punto, estremamente complesso e
difficile conciliare le nostre esigenze con quelle digestive dei
diversi cibi; in realtà la soluzione è già stata trovata da molto
tempo: si tratta del famoso "piatto unico", un modo di
alimentarsi caratteristico della gente "semplice", dei lavoratori di circa 30/40
anni fa.
All'epoca, il pranzo era costituito da una porzione,
magari abbondante di pasta al sugo, di minestrone, di pasta e
fagioli, di riso con con contorno di verdure cotte o crude.
Durante la giornata, alla mattina o al pomeriggio, un'abbondante porzione di frutta, completava l'alimentazione quotidiana
di ogni persona e raramente il primo era seguito da un secondo
nello stesso pasto, questa abitudine alimentare, di indubbio impegno
digestivo (e anche economicamente non conveniente!) era riservata
ai giorni di festa e alle ricorrenze particolari. In questo modo
semplice, si evitavano gli errori più grossolani e la digestione era
sicuramente più rapida e meno complicata.
In una seconda pagina vi illustreremo dettagliatamente
una tabella con le varie combinazioni alimentari, che sarà intitolata:
"combinazioni alimentari parte 2°".
fonte:
dott.ssa Silvia B. (dietologa e nutrizionista clinica ospedaliero,
deceduta nel 2004).
|