DANNI DELLA MARIJUANA IN MALATI HCV
Secondo quanto
spiegato da alcuni ricercatori USA sulle pagine del Clinical
Gastroenterology and Hepatology, testata dell’American
Gastroenterological Association Institute, pazienti con epatite C
cronica non dovrebbero fare uso di marijuana poiché si esporrebbero ad
un più alto rischio-insorgenza di danni epatici.
Secondo quanto scoperto dal team di Norah Terrault della University of
California di San Francisco, i pazienti con epatite C che fanno uso
quotidiano di cannabis incorrerebbero, infatti, in un più rilevante
rischio di essere colpiti da fibrosi epatica moderata o grave. Il
rischio sembrerebbe ancor più preoccupante in pazienti con coinfezione
HCV/HIV.
La Terrault ha spiegato che “sarà per noi essenziale identificare i
fattori di rischio che possono essere modificati per prevenire e/o
ridurre la progressione dell’epatite C in fibrosi, cirrosi e persino
nel cancro al fegato. Queste complicanze causate da forme di infezioni
croniche da HCV contribuiranno, ad esempio, in maniera significativa
all’aumento dell’impatto delle malattie del fegato nella popolazione
statunitense e condurranno ad un incremento delle stesse patologie
nella prossima decade”.
In un campione di 328 pazienti, i ricercatori hanno rilevato una
strettissima correlazione tra l’uso quotidiano di cannabis e
l’insorgenza di fibrosi, anche quando questo fattore veniva preso in
esame da solo. Lo studio ha poi preso in esame altri co-fattori di
rischio (età, consumo di alcol lungo l’arco della vita, costante
eccesso di consumo di alcol, tasso di necro infiammazione) e la
combinazione con essi incrementava questo rischio di ben 7 volte.
D’altro canto, sesso, appartenenza razziale, indice di massa corporea,
presenza dell’HCV, coinfezione con HIV e alterazioni alla biopsia non
sembravano incidere sul tasso di rischio di insorgenza del danno in
questo gruppo di pazienti.
Fonte: MFL - 06/02/2008 . |