DANNI
PROVOCATI DALL'ECCESSO DI PROTEINE
L'ammoniaca,
prodotto finale della trasformazione delle proteine anche in piccole
dosi, è un veleno capace di disturbare il lavoro delle cellule del
nostro corpo.
Circa il 20-35% di questa sostanza azotata deriva dalla putrefazione
batterica intestinale, mentre il resto è fabbricata dai muscoli
durante lo sforzo fisico.
Un altro importante produttore di ammoniaca è il rene.
Da qualunque sede arrivi, l'ammoniaca penetra nel sangue che la
trasporta in tutto il corpo.
Essendo l'ammoniaca una sostanza dannosa, l'organismo, che ha
meccanismi disintossicanti che si trovano nel fegato, la rende innocua
trasformandola in urea che viene poi eliminata con l'urina.
I tessuti inondati dall'ammoniaca ritenuta, danno luogo a uno stato di
auto intossicazione, spesso reso più serio da un cattivo
funzionamento del fegato dovuto ad origini virali.
Molte persone delicate, nervose e deboli sono intossicate da questa
sostanza che deriva dalla degradazione di cibi proteici.
I pericoli legati a questo tipo di intossicazione sono più concreti a
causa dell'eccessivo consumo di carne di cui ogni giorno ci nutriamo.
L'ammoniaca, quando circola nel sangue a livelli superiori alla norma
svolge un'azione tossica. Il sistema nervoso e muscolare sono tra i più
penalizzati degli altri. Il mal di testa, la tendenza all'assopimento
la sensazione di torpore o di freddo, ronzii nelle orecchie e prurito
sono i sintomi di una leggera intossicazione. Ma gli effetti nocivi più
frequenti e preoccupanti sono la debolezza muscolare e l'irritazione
del sistema nervoso.
Infatti, alcuni studiosi hanno evidenziato che l'intossicazione
ammoniacale è un fattore importante per l'esaurimento del vigore
fisico e psichico.
Il cervello sfrutta oltre il 20% dell'ossigeno presente
nell'organismo.
Un eccesso di ammoniaca ostacola, da parte delle cellule del sistema
nervoso, l'utilizzazione dell'ossigeno.
Il risultato è l'affaticamento e l'esaurimento cerebrale.
fonte: testo di Paolo Pigozzi "cure naturali per il fegato" casa
ed. Demetra.
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