EMOCROMATOSI
E' una malattia ereditaria (chiamata
anche diabete bronzino) caratterizzata dall'assorbimento di una quantità
eccessiva di ferro
dall'alimentazione.
Con il trascorrere degli anni, l'eccesso di ferro si
accumula nel fegato
(che in un soggetto già malato di epatite C, che si
ritrova con il valore
del ferro, ferritina e transferrina già alterati per la
patologia, può
creare altri notevoli scompensi all'organismo già
indebolito dal virus)
inoltre si accumula in altri organi come il pancreas, il
cuore, e persino
nei testicoli, causando con il passare degli anni, oltre
a sterilità anche impotenza.
Raramente in misura minore, può colpire anche altri
organi.
Questa malattia interessa esclusivamente l'uomo, in
quanto la donna
a causa del ciclo mestruale rimane più soggetta alla
carenza di ferro
anzichè all'eccesso, anche se fosse malata di epatite C.
Per quanto questa malattia sia di origine genetica, non
è ancora
stata chiarita e spiegata la modalità precisa
dell'ereditarietà,
comunque i parenti maschi di un malato sono soggetti a
rischio,
specie se trattasi da padre a figlio.
SINTOMI:
Raramente l'emocromatosi provoca problemi prima della
media età,
spesso i sintomi iniziali, dai 40 anni in poi, sono la
perdita dell'istinto
sessuale e la riduzione delle dimensioni dei testicoli.
Poi si prosegue
con l'ingrossamento del fegato e conseguente cirrosi
epatica,
causata dal sovraccarico di ferro.
La produzione insufficiente di insulina a carico del
pancreas, induce
un diabete mellito e colorazione bronzea della pelle a
causa della
deposizione di pigmento ematico sotto la pelle (da questo
prende il
nome di diabete bronzino), inoltre ci possono essere
aritmia e altre
malattie cardiache e quando la malattia giunge all'ultimo
stadio, si
evolverà in insufficienza epatica e cancro del fegato.
TERAPIA:
Innanzitutto la diagnosi viene effettuata mediante
biopsia epatica
ed esami del sangue che rivelano l'eccesso di ferro molto
elevato (sideremia).
L'unico trattamento valido finora, riguarda il salasso,
con lo stesso
sistema utilizzato nei prelievi per le donazioni di
sangue.
Inizialmente il salasso viene eseguito una o due volte
alla settimana.
Una volta che il valore del ferro è ritornato alla
normalità, questi
salassi dovranno essere effettuati solo 3/4 volte
all'anno.
Negli uomini giovani questa forma di terapia può
prevenire lo sviluppo
di complicanze. Ai pazienti che presentano la malattia
conclamata, un
salasso regolare può prolungare la vita.
Per certi pazienti, come alternativa al salasso è stato
consigliato
l'uso di sostanze chelanti come la deferossamina.
fonte: enciclopedia medica "La Repubblica".
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