TERAPIE "ALTERNATIVE": ATTENZIONE ALLA FITOTERAPIA E OMEOPATIA.
E' stato scoperto che L'erba cinese non giova al fegato.
Circa il 50% dei pazienti colpiti da epatite C cronica trattati con la terapia
a base di interferone iniettato e ribavirina orale, guarisce.
Ciò significa che l’altra metà deve fare i conti con una malattia
refrattaria al trattamento e, in ogni caso, con farmaci che possono
avere effetti collaterali che ne limitano l’uso, in particolare se, in concomitanza, ci sono disturbi
ematologici, renali, cardiaci o
psichiatrici.
Quindi oltre che inefficace può diventare anche poco e mal tollerata.
Ma oltre ai sintomi della malattia epatica in stadio avanzato, che possono comparire in una minoranza di
pazienti, ci sono anche sintomi aspecifici, come per esempio l’affaticamento.
Sintomi, tuttavia, che compromettono la qualità della vita rispetto ai soggetti sani e a quelli che soffrono
di altre malattie del fegato.
10 PICCOLE ERBE CINESI
La mancanza di una terapia efficace e la diffusione delle medicine complementari ha portato a un
aumento dell’uso di sostanze vegetali
per trattare anche questo tipo di situazioni.
Esistono un po’ di studi realizzati nella regione asiatica e del Pacifico che suggeriscono la possibilità di
trarre benefici dall’uso di
medicine cinesi tradizionali, ma nessuno studio controllato (cioè contro
placebo) è stato mai fatto sulla popolazione americana, per esempio.
Con questo obiettivo, un’equipe di ricercatori americani, ha proposto i risultati ottenuti con uno studio
pilota a breve termine
per esaminare l’efficacia e la sicurezza di erbe cinesi in pazienti colpiti dal virus dell’epatite C
(HCV) e da
affaticamento.
Sono stati selezionati 45 pazienti avviati, a caso, a terapia con placebo oppure con una combinazione di
10 erbe cinesi:
(Radix astragali, Radix acanthopanax, Radix bupleuir, Radix et tuber
curcumae, Rhizoma polygonum, Radix glycyrrhiza, Radix isatis, Radix paeoniae
rubra, Radix salviae, Herba taraxaci).
Entrambi i regimi sono stati somministrati con preparazioni orali di aspetto simile per 12 settimane.
Le principali misure quantitative sono state eseguite con un questionario a punteggi sulla qualità della
vita e con il controllo dei livelli di transaminasi, ma sono anche stati monitorati gli effetti avversi.
Pochi risultati e insoddisfacenti. E'
stato scoperto che
L'erba cinese non giova al fegato.
I risultati ottenuti indicano che i benefici non sono considerevoli: miglioramenti non sono stati osservati in
nessuno dei due gruppi rispetto alla situazione iniziale, né nei punteggi della qualità della vita,
né nei livelli di transaminasi, rimasti pressoché uguali. Saranno necessari ulteriori
approfondimenti prima che i medici possano prescriverli per i pazienti
con HCV.
Alla mancanza di dati a supporto si aggiunge anche il rischio di epato
tossicità propria di molti composti fitoterapici.
Quelli testati nello studio erano stati scelti anche in funzione della presunta mancanza di effetti epatici
avversi, ma può accadere che erbe o anche farmaci provochino in modo sporadico
(e raro) e senza una causa apparente effetti epatotossici.
A maggior ragione i medici dovrebbero, in ogni caso, mantenere alta l’attenzione su questi pazienti in terapia.
Fonte: Jakkula M et al.
A randomized trial of Chinese herbal medicines for the treatment of symptomatic hepatitis C.
Med (28/06/04).
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