FEGATO E ALCOOL
DESCRIZIONE:
L'alcol etilico (chiamato comunemente alcol) trae origine
in natura dalla fermentazione di sostanze di vario genere, a patto
che contengano carboidrati (cioè zuccheri).
Per questo motivo l'alcol si può ottenere dall'uva,
dalle ciliegie, dall'orzo, dal frumento, dall'avena, ma anche dai
lamponi, dai mirtilli e perfino dalle patate e dalla segatura!!
Le bevande che si ottengono sono varie, innanzitutto per
il diverso contenuto di alcol, oltre che per i particolari aromi.
Dopo l'ingestione, l'alcol viene assorbito più o meno
rapidamente, con una velocità influenzata da diversi fattori: la quantità,
la gradazione il contenuto in zuccheri della bevanda, il grado di
riempimento dello stomaco.... Dopo essere stato assorbito, l'alcol viene
metabolizzato principalmente dal fegato (90/98%), per questo motivo, il
fegato è l'organo più colpito dall'uso o abuso di alcolici. La
quota rimanente viene eliminata attraverso i polmoni, i reni e la pelle.
L'alcol ha un'azione tossica sulle cellule epatiche, sul
sistema nervoso provoca danni al pancreas, allo stomaco e al sistema
cardiocircolatorio.
In particolare, i danni al fegato si evidenziano
precocemente ritrovando nel sangue le transaminasi, cioè sostanze
normalmente contenute all'interno delle cellule epatiche: la loro
presenza nel sangue ci indica che cellule epatiche si sono rotte in
seguito all'azione tossica, in questo caso dovuta all'enorme quantità di
alcol ingerita.
I CONSUMI E I DANNI DELL'ALCOL:
L'Italia paga, in vite umane e danni alla collettività,
uno dei prezzi più elevati al mondo per l'abuso di alcol: sono infatti
più di 100.000 i morti (fra cirrosi epatica e incidenti stradali) che in
10 anni sono stati causati dall'alcol.
Oltre 5 milioni d'italiani (più del 9% della
popolazione, questi dati si riferiscono ad un rilevamento datato 1997/98, attualmente
sono aumentati) consumano alcol in dosi eccessive.
I consumi maggiori si hanno nelle regioni del nord, con
punte più elevate nel Friuli Venezia Giulia e in Valle d'Aosta,
difatti la mortalità per abuso di alcolici denuncia 90 morti circa per ogni
100.000 abitanti delle regioni sopra citate, contro una media nazionale di
50.
I consumi di alcol puro (ovviamente utilizzato come unità
di misura) arrivano in Italia a 12-14 litri circa, pro-capite,
all'anno.
In questo triste primato superiamo gli Stati Uniti,
l'Inghilterra, la Svezia e tutti gli altri stati essendo preceduti solo
dalla Francia, dal Portogallo e Spagna, unici paesi dove si riesce a bere più
che in Italia.
Si calcola che il 70/80% degli italiani, faccia uso, sia
pure saltuariamente di alcolici, mentre gli astemi sono solo
il 5% della popolazione (compresi i bambini).
Attualmente, l'alcol provoca, dopo il cancro e le
malattie cardiocircolatorie, il maggior numero dei morti.
fonte:
dott.ssa Silvia B. (dietologa e nutrizionista clinico ospedaliero -
deceduta nel 2004)
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