INTERFERONI
ALTERNATIVI E SPERIMENTALI
Sono in studio
inibitori di enzimi specifici della polimerasi e della proteasi per
HCV, nonchè altri antivirali (tra cui analoghi nucleosidici e non
nucleosidici).
Altre industrie stanno studiando meccanismi di RNA interferenza,
anticorpi monoclonali, l'inibizione di ribosomi interni, l'inibizione
dell'apoptosi (morte cellulare) specifica, immunomodulatori,
immunostimolanti, antifibrotici e vaccini terapeutici.
Tuttavia gli interferoni sembrano destinati a rimanere come backbone
terapeutico: ne sono in valutazione molti tipi sperimentali, che
auspicabilmente ridurranno le tossicità associate.
Vari tipi di interferoni sperimentali:
Interferone alfa ricombinante+albumina (fase II- Nota: fusione
genetica dei due composti);
Interferone alfa umano purificato multi-sottotipo (fase II);
Interferone alfacon-I peghilato (fase I);
Interferone omega (fase II) - Nota: sistema di rilascio innovativo che
consentirebbe somministrazioni sottocutanee ogni 3 mesi dell'IFN-omega;
Interferone alfa 2b XL (fase II) - Nota: Medusa è un sistema versatile
di nano particelle, portatore di proteine native;
Interferone beta 1a ricombinante (fase III) Nota: pazienti di origine
asiatica;
Interferone alfa orale (fase I) - Nota: dati scientifici ancora
approssimativi.
Inoltre, citiamo anche sperimentazioni alternative alla RIBAVIRINA:
Viramidina, profarmaco della ribavirina (fase III).
INIBITORI DELLA PROTEASI PER HCV
VX950 (fase Ib) - Nota: in attesa iniziare fase II;
GS9132 o ACH-806 (fase I) - Nota: iniziato studio su volontari sani;
SCH 6 (fase I) - Nota: studi in vitro.
Al momento è stato bloccato il BILN 2061 causa tossicità sugli
animali.
INIBITORI DELLA POLIMERASI PER HCV
Valopicitabina (NM283) (fase IIb);
HCV 796 (fase Ib);
JTK-003 (fase II) - Nota: poche informazioni disponibili.
Altri farmaci: INIBITORE DELL'IMPDH
Merimepodib (MMPD) (fase IIb) - Nota: studiato sui non responders alle
terapie tradizionali, ma anche in sola associazione con ribavirina.
Oltre a quanto descritto sopra, altri antivirali con meccanismi molto
specifici, aggiuntivi delle terapie con PEG-IFN e RBV, sono al vaglio
di alcune aziende.
Citiamo MX-3253 (Celgosivir), inibitore dell'alfa-glucosidasi I,
attualmente in fase IIb di sperimentazione (su pazienti HCV+naive e
non rispondenti alle terapie tradizionali).
Altre aziende farmaceutiche hanno confermato di avere linee di ricerca
sull'epatite C.
In Italia ed in altri paesi, come ad esempio la Spagna, le persone
HIV-positive sono anche HCV coinfette (50% ed oltre).
Questa è una delle semplici ragioni per cui gli attivisti HIV
sono molto attenti allo sviluppo di molecole specifiche contro il
virus: come già detto, avere un fegato sano è la base per la
costruzione di un percorso a lungo termine per la persona HIV positiva
e purtroppo le percentuali di risposta nelle persone coinfettate alla
terapia interferonica + ribavirina sono più scarse che nelle persone
monoinfettate.
Molti gruppi di attivisti lamentano il fatto che le industrie, almeno
in fase IIb, non programmino studi specifici dei nuovi prodotti per il
trattamento dell'HCV per le persone HIV/HCV+ non rispondenti alla
terapia tradizionale PEG-IFN + RBV.
Di fatto si escludono una gran parte di persone che necessitano
di queste nuove terapie. Anche le autorità regolatorie sembrano
riluttanti a dare il via libera a questo tipo di sperimentazioni, che
tuttavia sono necessarie.
Fonte: hivandhepatitis.com (3/3/09) |