LA TESTIMONIANZA DI MIKE
Tutto iniziò 22 anni fa
circa, quando io e mia moglie decidemmo di avere un figlio. Mia moglie è
portatrice di talassemia minor,quindi per evitare problemi di salute al bambino effettuò
vari test genetici, compresi vari prelievi di sangue. Io, all'epoca, stavo benone e non avevo
nessun problema di salute, almeno credevo, ma dopo
pochi giorni, venni informato che ero portatore di una strana
forma di epatite definita: non A e non B, in
quel periodo ancora non si sapeva dell'esistenza del virus dell'epatite C.
Di conseguenza, iniziai una cura in base alle conoscenze mediche di quel periodo: all'inizio, il mio medico curante mi
prescrisse delle fiale ricostituenti di Sargenor, in
seguito, a causa dell'aumento delle transaminasi venni
ricoverato alla Clinica del lavoro di Milano, dove
mi fecero dei test per vedere se quella forma di epatite
era collegabile alla mia professione, dato che lavoro in un' industria chimica.
Dopo una degenza di 10
giorni venni dimesso con la diagnosi di:
EPATITE CRONICA LIEVEMENTE AGGRESSIVA!!!!
In seguito, venni ricoverato altre
volte, prima presso una clinica di Brescia poi presso
l'unità infettiva e infine nel reparto di medicina interna dello stesso ospedale, che tuttora
mi ha in cura.
Dopo le varie ecografie e biopsie eseguite, venni a conoscenza della vera causa del
mio problema ovvero: EPATITE
C (genotipo 1B) CON EVOLUZIONE CIRROGENA.
Quattro anni fa eseguii il primo trattamento con
Interferone (durata:18 mesi).
Feci le iniezioni 3 volte alla
settimana (1.000.000 di unità cad.); all'inizio i risultati furono incoraggianti
perchè ci fu una
normalizzazione delle transaminasi ma
purtroppo c'erano anche gli effetti collaterali: febbre
alta, caduta dei capelli, depressione e calo delle piastrine, quindi il
medico curante decise per la sospensione del
trattamento, anche se ero arrivato solo al 12 mese di terapia.
Continuai con la solita
routine di analisi ed ecografie semestrali.
Dopo due anni mi dissero
che si stava sperimentando un'antivirale chiamato Ribavirina che veniva
associata all'Interferone.
Così iniziai anche questo trattamento per 6 mesi, ma le
cose non migliorarono, anche se mi dissero di attendere, in quanto a volte l'esito della terapia si apprezza dopo un
po' di tempo.
Ora, mi sono rassegnato alla
solita routine: ecografia
e analisi del sangue effettuati ogni sei mesi e rimango in attesa, fino a
quando le mie condizioni peggioreranno
al punto di essere messo in lista per il trapianto del fegato.
Dato che mi è sembrato di capire che da
parte del medico che mi segue, c'è un certo disinteressamento sulle mie attuali
condizioni, in quanto, ogni volta che chiedo delucidazioni
in merito alla mia patologia, la risposta rimane sempre la stessa: "quando sarà il momento c'è sempre la possibilità del
trapianto ma per ora le sue condizioni non lo richiedono".
Ora io mi pongo questa domanda: devo aspettare e
vedere cosa succederà oppure cambiare ospedale e vedere se c'è un altro centro epatologico più efficiente?
Mike.
N.d.R: Mike non ha mai fatto parte
della nostra comunità virtuale e non ha più dato notizie di sè.
|