NUOVE CURE SPERIMENTALI PER GLI HCV
NO-RESPONDER
Per pazienti
difficili si intende coloro che sono stati precedentemente trattati e
che non hanno risposto favorevolmente alla terapia o che risultano
essere in sovrappeso, con cirrosi, con genotipo 1, con alta viremia
(che è la quantità di virus circolante) e valori elevati di ferro.
E' necessario, per questo tipo di pazienti, monitorare i valori di
ferritina (ferro di deposito), sideremia (livelli plasmatici di ferro)
e controllare il sovrappeso; dovranno essere quindi messe in atto
diete appropriate per ridurre il peso in eccesso e, nei casi più
particolari, potranno essere consigliati anche dei salassi per ridurre
i depositi di ferro. E' anche importante tenere sotto controllo la
fibrosi (cicatrici del fegato), per diminuire la probabilità di
evoluzione dell'epatite C in cirrosi (occorrono circa 20 anni perché
l'epatite C evolva in cirrosi epatica).
Nel 20-30% dei pazienti di questo tipo si ottiene comunque una
risposta efficace riuscendo ad eliminare definitivamente il virus
dell'epatite C.
Recentemente, per i pazienti che non rispondono alle terapie, si sono
aperte nuove prospettive di cura che permettono di rallentare
l'evoluzione dell'epatite C, riuscendo quindi ad abbassare i valori
delle transaminasi e a ridurre la fibrosi. La ricerca scientifica è
infatti impegnata nella sperimentazione di nuove possibilità
terapeutiche anche per questo tipo di pazienti, sia in quelli che
hanno già sviluppato cirrosi epatica sia in quelli in cui la malattia
non è ancora evoluta in cirrosi.
Negli Stati Uniti è in corso uno studio prospettico per valutare una
nuova strategia terapeutica che, messa in atto dal medico, potrà
prevedere una terapia con aggiustamenti posologici e riduzioni di
dosaggio in funzione del grado di risposta e delle caratteristiche
individuali del paziente.
Se non si riesce ad eliminare il virus dell'epatite C, è possibile
però rallentarne l'evoluzione, consentendo anche ai pazienti difficili
di poter convivere con la malattia, mantenendo una buona qualità di
vita.
Prof. Gaetano Ideo
Direttore Dipartimento di Epatologia
Ospedale S. Giuseppe - Milano Fonte:
Pagine mediche.it (12/02/08).
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