PROPRIETA' CURATIVE DEGLI ORTAGGI
Anche le verdure possiedono
proprietà terapeutiche specie quando vengono consumate crude.
La cottura ne altera infatti il contenuto vitaminico,
minerale ed enzimatico, riducendo di molto, se non proprio
annullando, i benefici che ne possiamo trarre.
Qui sotto, riportiamo gli ortaggi che più frequentemente dovrebbero essere utilizzati da coloro che soffrono di
sofferenza
epatica, causata da varie patologie comprese le varie forme di
epatite.
IL CARCIOFO:
L'azione tonificante epatica del carciofo è nota a tutti.
L'azione drenante epatica si evidenzia con l'eliminazione
più rapida del colesterolo, dell'urea e degli acidi urici, anche
attraverso un miglioramento della funzionalità renale.
I carciofi consumati crudi, oltre che gustosi, sono anche
molto digeribili.
Ma dovranno fare attenzione le donne che allattano, in
quanto il carciofo ostacola la produzione del latte.
LA CAROTA:
La carota vanta molte proprietà: antidiarroica e
lassativa nello stesso tempo, è antifermentativa intestinale, utile
nelle malattie respiratorie e cutanee, ma soprattutto è straordinaria
in caso di insufficienza epatica.
Si potrà anche assumerla sotto forma di succo,
specialmente in casi di ulcere gastriche o duodenali. Ricordiamo anche il
ruolo svolto dalla vitamina A, di cui la carota è ricchissima, nella
prevenzione dei tumori bronchiali, dei tumori all'intestino e anche di altri.
IL CAVOLO:
Coltivato in numerose varietà (cavolo verza, cavolo
cappuccio, cavolo rapa, cavolo rosso, cavolfiore, cavolini di
Bruxelles...) le sue straordinarie proprietà sono note fin dai tempi più
antichi.
Infatti il cavolo è sempre stato utilizzato, per via
esterna e per uso orale, in numerose e svariatissime affezioni: dai geloni
alle ulcere, dalle emorroidi alle emicranie, dalle coliti alla gotta.
Il fegato trae vantaggio dall'uso del cavolo: le foglie
più esterne (più ricche di principi attivi), private della costola
dura, schiacciate e poi applicate in due o più strati sul fegato contribuiscono a calmare
il dolore in caso di coliche o congestioni e sono utili
anche in caso di insufficienza epatica. L'applicazione va rinnovata
ogni 4-5 ore.
Anche per uso orale, il cavolo crudo (cotto perde gran
parte delle sue proprietà e risulta indigesto a molti), tagliato
sottile e condito, oppure sotto forma di succo centrifugato, dà il suo
apporto notevole nella risoluzione degli stessi problemi.
LA CICORIA:
Dal tipo selvatico, più ricco di virtù terapeutiche, si
sono ottenute diverse varietà coltivate che, hano reso questa pianta
utilizzata nell'alimentazione. Infatti i vari radicchi (di Treviso,
di Chioggia) la cicoria belga, la catalogna, la scarola mantengono le
proprietà della cicoria selvatica, alla quale sarà comunque bene rifarsi
per ottenere un effetto terapeutico deciso.
Le spiccate proprietà depurative sono dovute all'azione
coleretica (stimola l'eliminazione della bile), diuretica e
lassativa, dovuta al fatto che sono presenti in maniera consistente l'apporto
di fibre cellulosiche e dell'azione coleretica.
E' sempre preferibile consumare qualche fogliolina cruda
di cicoria, magari in un'insalata mista: infatti la cicoria cotta
perde gran parte delle proprietà terapeutiche e l'effetto
decongestionante epatico è pressochè nullo. Per recuperarlo, almeno parzialmente,
è opportuno bere qualche bicchiere dell'acqua di cottura, ricca di
minerali e di vitamine.
LE OLIVE:
Le olive, per il suo contenuto in grassi, proteine,
vitamine e minerali, svolgono un ruolo importante dal punto di vista
nutritivo, le proprietà terapeutiche sono rivolte soprattutto al fegato, per il
quale costituisce un ottimo drenante, anche attraverso
l'attività di stimolo alla produzione ed escrezione della bile. Le olive hanno
un'inflenza benefica anche nella colite,
soprattutto del tipo spastico che è accompagnata da forte stipsi.
Le olive nere, se consumate in adeguata quantità (10-15)
possono costituire il cibo proteico di un pasto che sarà quindi
composto da olive, insalata mista cruda e pane integrale.
L'olio extravergine di oliva possiede le stesse
indicazioni dell'oliva e può essere utilizzato come vero e proprio medicinale
per uso interno ed esterno.
Infatti uno o due cucchiai di olio extravergine di oliva
presi al mattino a digiuno giovano molto a tutti coloro che soffrono di
colite, stipsi, e di insufficienza epatica oltre che calcoli alla
cistifellea, ma per combatterli, bisogna aggiungere anche del succo di limone.
Per uso esterno, l'olio è utile per massaggi in caso di
eczemi, irritazioni della pelle, caduta di capelli e persino in
caso di dolori articolari di diversa origine.
IL SEDANO:
Sia nella varietà a coste che in quella a rapa (più
ricca di fattori
nutritivi e terapeutici) il sedano ha soprattutto
spiccate proprietà stimolanti e fortificanti. Essendo molto ricco di
minerali, è utile in caso di demineralizzazione, è anche utilizzato in casi
di reumatismi ed anche in grado di attivare tre organi depurativi del
sangue: i polmoni, i reni e il fegato.
Ovviamente il suo utilizzo è da preferire crudo, in
insalata o sotto forma di succo fresco.
IL TARASSACO:
E' anche detto "dente di leone", "pisciacane",
"piscialletto", alludendo ovviamente alle sue proprietà diuretiche.
Il tarassaco è la pianta depurativa per eccellenza, non
solo per l'azione, già ricordata, di stimolo sui reni, ma anche e soprattutto
per le sue capacità di aumentare la produzione della
bile e di favorirne il deflusso.
Il risultato complessivo è un miglioramento della
funzionalità epatica, un abbassamento del colesterolo nel sangue, la
risoluzione della stipsi, la riduzione delle scorie metaboliche (prodotte
dall'organismo) all'interno del sangue.
IL modo migliore per utilizzarlo è sempre crudo in
un'insalata mista, in modo da favorire la digestione e utilizzando
completamente le sostanze benefiche di cui è ricco (vitamina A e C,
calcio, potassio, fosforo, magnesio, silice, sodio, zolfo, inulina ecc...). fonte:
libro di Paolo Pigozzi "cure naturali per il fegato" casa
ed. Demetra.
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