PIASTRINE COINVOLTE IN EPATITE B E C.
Le piastrine del sangue, che normalmente sono nostre alleate nella lotta contro le emorragie, hanno anche il compito di intrappolare nel fegato le cellule immunitarie dell'organismo, colpito da epatite B o C, scatenando i sintomi della malattia: la scoperta di questo nuovo meccanismo legato all'epatite
è dei ricercatori del San Raffaele di Milano con lo Scripps Research Institute di La Jolla in California , l'University of California e il Cedars-Sinai medical center di Los Angeles e la ricerca
sarà pubblicata su Nature Medicine di novembre.
E' noto che il virus dell'epatite non attacca direttamente il fegato e le sue cellule ma anzi le usa per replicarsi. Quale e' allora il meccanismo cellulare - questa la domanda che si sono posti i ricercatori - che porta ai gravi danni al fegato osservati nel decorso della malattia? I ricercatori del San Raffaele hanno scoperto che le piastrine, in caso di infezione da virus dell'epatite B o C, ''sono in grado di formare una sorta di
'tappeto appiccicoso' che costituisce una vera e propria trappola per i linfociti citotossici, particolari cellule immunitarie che normalmente circolano nel nostro sangue. E sono proprio questi linfociti, bloccati dalle piastrine nell'area colpita dal virus, ad attaccarlo, uccidendo
però anche le cellule del fegato e provocando così i sintomi dell'epatite''.
''Se si potesse ridurre questa funzione delle piastrine - spiega Luca Guidotti, responsabile
dell'Unità di immunopatogenesi delle infezioni del fegato dell'istituto scientifico San Raffaele - si potrebbe di conseguenza ridurre il numero di linfociti citotossici che attaccano le cellule infettate e attenuare i sintomi della malattia''.
''E' necessario però - continua Guidotti - trovare la strada per poter agire sulle piastrine senza ridurne il numero o danneggiarle: se da una parte hanno questo ruolo nell'infezione dell'epatite, dall'altra sono lo strumento con cui il nostro corpo blocca le emorragie''. Per questo motivo ''prima di un'applicazione clinica di questa scoperta - conclude il ricercatore - ritengo che si
dovrà attendere almeno 5 anni''. Un altro importante aspetto della ricerca del San Raffaele
è che le piastrine potrebbero richiamare le cellule immunitarie verso organi e tessuti anche in altre malattie infiammatorie, come diabete e artrite reumatoide, e nella sindrome da rigetto dei trapianti.
Nel mondo sono circa 600 milioni gli individui affetti da epatiti B e C croniche,
cioè quasi il 10% della popolazione mondiale e poco meno di due milioni di loro muore ogni anno. Non
più del 30-40% dei pazienti cronici risponde alle terapie attualmente disponibili. Infatti, mentre per l'epatite B esiste un vaccino preventivo, questo non
è ancora disponibile per l'infezione da epatite C. E' quindi di grande interesse e importanza studiare i meccanismi della malattia allo scopo di individuare trattamenti terapeutici
più
efficaci.
Articolo segnalato dal friend Benedetto - Fonte:
ANSA
(31/10/05).
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