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[Steatosi epatica]

LA STEATOSI EPATICA

Quando leggete questo termine su un'ecografia dell'addome superiore, sappiate che, per "steatosi epatica" s'intende un aumento del contenuto di grasso all'interno delle cellule del tessuto epatico, avvenuto in seguito a un processo infiltrativo o degenerativo.
Questa condizione viene anche definita più semplicemente:
"fegato grasso" e viene riscontrata nella maggior parte dei portatori cronici di epatiti virali.
Il migliore suggerimento è quello di seguire una dieta speciale, per evitare che il "fegato grasso" rischi poi di immettere nell'organismo cellule di grasso, facendo aumentare i trigliceridi o il colesterolo nel sangue.

Il grasso epatico rappresenta il 5% del peso del fegato; si parla di "steatosi epatica" quando questa percentuale viene superata e in genere, capita di scoprirlo, per un modesto rialzo delle transaminasi.
Il fegato può mostrarsi ingrandito alla palpazione e l'ecografia lo mostra con "echi" più brillanti; spesso è causata per abuso di alcool (infatti può degenerare in epatite alcoolica e poi in cirrosi), può essere causata (nei non bevitori) da diabete o da obesità.
Questa condizione può evolversi verso processi infiammatori o necrotici ed è comune nel 10% dei pazienti, che in dieci anni possono manifestare anche un'evoluzione cirrotica.
Le misure da adottare sono: l'eliminazione dell'alcool, una corretta alimentazione che conduca a una riduzione del peso corporeo e l'attività sportiva.


Consigli pratici:
Ecco come si può tenere sotto controllo il "fegato grasso":

  1. evitare gli alcoolici e i grassi animali (burro e grasso della carne);
  2. ridurre l’apporto calorico nella dieta, fino a eliminare l’eventuale sovrappeso;
  3. prevenire qualsiasi rischio di virus-epatite : vaccinazione contro l’epatite B ed evitare contagio da conviventi malati o portatori-sani dell’epatite-C, anche eliminando l’uso promiscuo di rasoi e altri oggetti di toilette;
  4. attenzione ai farmaci, dei quali, non si può mai prevedere la tolleranza in questi soggetti: meglio limitarsi ai farmaci abituali, di cui si conosca l’innocuità nel caso specifico, e in dose minima efficace soprattutto per gli antibiotici e perfino per alcuni fitofarmaci;
  5. fare esercizio fisico ogni giorno (esempio 3-7 km a passo veloce);

  6. curare le malattie metaboliche associate, specie il diabete e l’aumento dei trigliceridi;

  7. combattere l’accumulo di gas fermentativi nell’intestino e i batteri patogeni, possibili produttori di sostanze alcool-simili, con antibiotici ad azione intestinale e con yogurt dotato di lattobacilli vivi e gastroresistenti;
  8. assumere vitamina-E (importante anti-ossidante) e acido ursodeossircolico (farmaco in capsule, che serve a fluidificare il percorso della bile e ad evitare la formazione dei calcoli).

fonte: convegno medico sull'HCV al quale ha partecipato Diana alla Terme di Chianciano.

 
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Aggiornato al 28 agosto 2014