TESTIMONIANZA DI
UNA MAMMA
Ho letto le vostre testimonianze e con dolore vi
racconto la mia esperienza, non diretta ma di mio figlio Stefano, che il 15 aprile ha compiuto 18
anni ed è affetto da epatite C, contratta da trasfusione avvenuta all'età di 2 mesi
presso l'ospedale di Vicenza, dopo un lungo intervento per "estrofia
vescicale".
Purtroppo il piccolo era nato con una grossa e rara malformazione, quel giorno, era il 16 aprile 1988, il
piccolo si trovava nella nursery ospedaliera, sono arrivati con una sacca di sangue
perché il giorno dopo doveva subire un delicato intervento chirurgico e come da prassi
inserirono un ago nel piccolo collo di mio figlio, da li sarebbe passato
(per tutto il tempo della degenza) oltre al sangue anche i farmaci.
Accanto a me c'era un'altra mamma, testimone di Geova e ricordo come se fosse ora, che lei inorridì
dicendomi: No signora il sangue porta malattia, non deve farglielo dare!".
Se avessi ascoltato quella donna, oggi, forse Stefano avrebbe fatto tutto
quello che già gli è stato fatto e che continua a fare, per la cura della sua malformazione, ma almeno non sarebbe rimasto contagiato dall'
HCV.
Stefano dopo quell'intervento è stato operato per altre 22 volte, i suoi interventi sempre molto complicati
portavano il piccolo in sala operatoria per 3/4 ore e qualche intervento durò anche 8/9 ore.
L'Ospedale di Vicenza ha ospitato me e il piccolo per almeno 6 anni, mai nessuno mi disse che il donatore di
sangue per mio figlio, nel 1992 era risultato positivo all'HCV, quindi ero ignara di tutto.
E lo eravamo anche quando andammo all'ospedale di Padova: non fecero mai accertamenti, anche se la
transaminasi di Stefano risultarono alterate fin dal 1992.
Poi ho scoperto che nella mia città c'era un bravo chirurgo pediatra che sovente faceva trasferte in
America per acquisire nuove tecniche, e allora perché non tentare?
almeno avrei auto la possibilità di curare mio figlio nella mia città: Napoli,
così tutto sarebbe stato più semplice, anche i controlli.
Nel Settembre 2001, mio figlio è stato ricoverato (ed io lo assistetti
per tutto il tempo) perché doveva subire un intervento per "ampliamento
vescicale" e nel 2001 i controlli epatici erano obbligatori.
Amara sorpresa quando un prof. alle 7 del mattino mi contatta per dirmi:
"sig.ra suo figlio ha l'epatite C!".
Ecco, da quel giorno il mondo mi è crollato addosso, lo sgomento e il dolore hanno preso il sopravvento su quella
unica preoccupazione che avevo: curare mio figlio per guarire la sua malformazione!
Dopo i vari accertamenti e conferme, mi dissero che Stefano aveva contratto
l'epatite C, ma non aveva ancora creato nessun danno epatico.
Oggi mentre vi scrivo, la situazione clinica di Stefano variata, ora egli ha le transaminasi alte,
e il fegato inizia ad ingrossarsi e ad ottobre inizierà la terapia
interferonica.
Concludo dicendo che sentivo il bisogno di raccontare il calvario di mio figlio.
"Io Mamma"
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